Cereali

I cereali rivestono un ruolo centrale nell'agricoltura italiana.

Anno dopo anno i cerealicoltori si impegnano per difendere le colture e ottenere produzioni sane e di qualità.

Noi di ASCENZA siamo al fianco dei cerealicoltori con soluzioni su misura in grado di promuovere una cerealicoltura sempre più sostenibile .

Il valore delle produzioni cerealicole

I cereali rivestono un ruolo centrale nell'agricoltura mondiale e i prodotti della loro trasformazione costituiscono da sempre gli "alimenti "di base" per l'organismo umano.

Nel 2018, la produzione dei cereali nel mondo è stata di 2,7 miliardi di tonnellate, circa 354 kg pro capite. Nel 2018, la sola Unione Europea (UE) ne ha prodotto 274,2 milioni di tonnellate, di cui 16,3 milioni in Italia.

Il frumento duro, prevalentemente diffuso nel Sud Italia, fornisce la materia prima all'industria delle paste alimentari. Pur se poco diffuso a livello mondiale rispetto al frumento tenero riveste un primario interesse nel nostro Paese.

La coltivazione di orzo è andata contraendosi nel corso del tempo e la pruzione è assorbita per il 15% dall'industria e per l'85% dalla zootecnia.

L'Italia è il principale produttore di riso dell'UE.

Fra i cereali minori solo l'avena e il sorgo e con molto distacco la segale, rivestono importanza per la cerealicoltura italiana. Negli ultimi anni si è anche manifestato un certo interesse per il farro considerato specie tradizionale e quindi con notevole valenza ecologica.

Un controllo integrato delle avversità dei cereali rappresenta le premesse per preservare quantità, qualità e sanità delle produzioni e promuovere una cerealicoltura sostenibile

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Le infestanti dei cereali

Infestanti dei cereali e la resistenza agli erbicidi

Una pianta si definisce "erba infestante" o "malerba" se tende a crescere in aree inesiderate compromettendo la sopravvivenza di altre specie.

Queste piante possiedono caratteristiche che le rendono competitive rispetto al cereale coltivato:

  • insediamento rapido
  • maggiore adattabilità all'ambiente
  • sviluppo rapido
  • maggiore capacità di sfruttamento delle risorse idriche e nutritive
  • capacità di produrre un elevato numero di semi

Un controllo tempestivo ed efficace delle malerbe è essenziale per realizzare il potenziale produttivo e ridurre al minimo le malattie nei cereali.


Nel corso del tempo il loro controllo si è reso difficile anche a seguito della comparsa di popolazioni resistenti, ovvero di infestanti in grado di sopravvivere alla dose di erbicida normalmente sufficente al loro controllo.

In Italia sono diverse le specie infestanti dei cereali che hanno sviluppato resistenze singole (Avena spp., Alopecurus myosuroides, Phalaris spp. e Sinapis spp.) e multiple (Lolium spp. e Papaver rhoeas). A questa si deve aggiungere la flora di sostituzione, quelle specie cioè che a causa della loro naturale minore sensibilità agli erbicidi di post-emergenza si sono diffuse progressivamente nei nostri campi. Tra le specie più comuni ricordiamo Fumaria officinalis, Veronica spp. e Viola arvenses.

Per scoprire di più sulle resistenze: http://gire.mlib.cnr.it/

Diserbo Pre-emergenza o Post- precoce nei Cereali

L'introduzione della pratica del pre-emergenza nasce per cercare un modo differente di controllare le infestanti resistenti.

In Italia, infatti, diverse specie infestanti dei cereali hanno sviluppato resistenze singole (Avena spp., Alopecurus myosuroides, Phalaris spp. Sinapis spp.) e multiple (Lolium spp. e Papaver rhoeas). A questa si deve aggiungere la flora di sostituzione, quelle specie cioè che a causa della loro naturale minore sensibilità agli erbicidi di post-emergenza si sono diffuse progressivamente nei nostri campi. Tra le specie più comuni ricordiamo Fumaria officinalis, Veronica spp. e Viola arvenses.

Con i trattamenti di pre-emergenza si elimina l’azione competitiva delle infestanti fin dalle prime fasi di sviluppo della coltura. Garantiscono inoltre una migliore gestione delle specie di sostituzione nonché resistenti.

Qualora non si sia potuti intervenire in tempo utile prima dell’emergenza dei cereali, è possibile ricorrere in post-emergenza precoce.

L’adozione di una o dell’altra, se non di entrambe tecniche, nei diversi areali cerealicoli è funzione delle pratiche tradizionali del territorio ed in caso di condizioni climatiche favorevoli non dover intervenire con ulteriori trattamenti

VANTAGGI DEL PRE-EMERGENZA

1. Eliminare precocemente la competizione delle infestanti. Meno competizione = più produzione
2. Gestire razionalmente i campi per il controllo delle infestanti. Lotta più efficace alle resistenze
3. Diversificare i rischi della stagione. Le primavere piovose non sono un problema
4. Diluire il lavoro in tempi diversi. Nessun trattamento in post o solo piccoli ritocchi
5. Ottimizzare il trattamento fungicida. Trattare nel momento giusto per il controllo della malattia

Erbicidi ASCENZA consigliati:

Mohichan 500 SC

Fluent 500 SC

Taisen 800 EC

Diserbo Post-emergenza

E' la pratica maggiormente adottata in Italia, poichè gli erbidici impiegati possono essere utilizzati in un'ampia finestra temporale, che va dall'inizio dell'accestimento fino alla botticella.

Per eseguire un trattamento di post-emergenza correttamente ocorre:

1. Trattare le infestanti ai primi stadi di sviluppo

2. Utilizzare irroratrici correttamente funzionanti e ben tarata

3. Verificare la flora infestante presente e intervenire con i prodotti e le dosi più indicata

4. Eseguire ampie rotaizoni

5. Alternare prodotti a diverso meccanismo d'azione, osservando sempre il Gruppo HRAC, Herbicide Resistance Action Committee, di appartenenza

6. Eseguire semine ritardate o false semine

7. Tenere pulite le are incolte

8. Seguire le informazioni riportate nell'etichetta ministeriale

Erbicidi ASCENZA consigliati:

- Joystick

- Grims 10

- Grims Duo

- Orbiter

La gestione integrata delle infestanti nei cereali

ADOTTARE UNA GESTIONE INTEGRATA DELLE INFESTANTI E’ LA MIGLIOR RISORSA PER CONTROLLARE LE INFESTANTI E PER PREVENIRE LE RESISTENZE

Una corretta gestione delle infestanti presuppone sempre l’adozione delle buone pratiche agricole:

  • Scelta della rotazione delle colture e delle lavorazioni da adottare
  • Concimazioni azotate razionali
  • Semina: impiego di semente certificato, scelta della corretta densità, distanza e momento di semina
  • Uso sostenibile dell’erbicida (utilizzo diverso meccanismo azione; rispetto dosi, della modalità ed il momento di applicazione; impiego di attrezzature efficienti e ben tarate
  • Monitoraggio della flora infestante
  • le percezioni dell'agronomo e dell'agricoltore.

CONOSCERE LE INFESTANTI PRESENTI NEL PROPRIO TERRENO AIUTA A SCEGLIERE LE STRATEGIE DI DIFESA PIU’ ADEGUATE

[LT1] (#_msoanchor_1)Messaggi chiave da inserire

Infestanti dei cereali e la resistenza agli erbicidi

Una pianta si definisce "erba infestante" o "malerba" se tende a crescere in aree inesiderate compromettendo la sopravvivenza di altre specie.

Queste piante possiedono caratteristiche che le rendono competitive rispetto al cereale coltivato:

  • insediamento rapido
  • maggiore adattabilità all'ambiente
  • sviluppo rapido
  • maggiore capacità di sfruttamento delle risorse idriche e nutritive
  • capacità di produrre un elevato numero di semi

Un controllo tempestivo ed efficace delle malerbe è essenziale per realizzare il potenziale produttivo e ridurre al minimo le malattie nei cereali.


Nel corso del tempo il loro controllo si è reso difficile anche a seguito della comparsa di popolazioni resistenti, ovvero di infestanti in grado di sopravvivere alla dose di erbicida normalmente sufficente al loro controllo.

In Italia sono diverse le specie infestanti dei cereali che hanno sviluppato resistenze singole (Avena spp., Alopecurus myosuroides, Phalaris spp. e Sinapis spp.) e multiple (Lolium spp. e Papaver rhoeas). A questa si deve aggiungere la flora di sostituzione, quelle specie cioè che a causa della loro naturale minore sensibilità agli erbicidi di post-emergenza si sono diffuse progressivamente nei nostri campi. Tra le specie più comuni ricordiamo Fumaria officinalis, Veronica spp. e Viola arvenses.

Per scoprire di più sulle resistenze: http://gire.mlib.cnr.it/

Diserbo Pre-emergenza o Post- precoce nei Cereali

L'introduzione della pratica del pre-emergenza nasce per cercare un modo differente di controllare le infestanti resistenti.

In Italia, infatti, diverse specie infestanti dei cereali hanno sviluppato resistenze singole (Avena spp., Alopecurus myosuroides, Phalaris spp. Sinapis spp.) e multiple (Lolium spp. e Papaver rhoeas). A questa si deve aggiungere la flora di sostituzione, quelle specie cioè che a causa della loro naturale minore sensibilità agli erbicidi di post-emergenza si sono diffuse progressivamente nei nostri campi. Tra le specie più comuni ricordiamo Fumaria officinalis, Veronica spp. e Viola arvenses.

Con i trattamenti di pre-emergenza si elimina l’azione competitiva delle infestanti fin dalle prime fasi di sviluppo della coltura. Garantiscono inoltre una migliore gestione delle specie di sostituzione nonché resistenti.

Qualora non si sia potuti intervenire in tempo utile prima dell’emergenza dei cereali, è possibile ricorrere in post-emergenza precoce.

L’adozione di una o dell’altra, se non di entrambe tecniche, nei diversi areali cerealicoli è funzione delle pratiche tradizionali del territorio ed in caso di condizioni climatiche favorevoli non dover intervenire con ulteriori trattamenti

VANTAGGI DEL PRE-EMERGENZA

1. Eliminare precocemente la competizione delle infestanti. Meno competizione = più produzione
2. Gestire razionalmente i campi per il controllo delle infestanti. Lotta più efficace alle resistenze
3. Diversificare i rischi della stagione. Le primavere piovose non sono un problema
4. Diluire il lavoro in tempi diversi. Nessun trattamento in post o solo piccoli ritocchi
5. Ottimizzare il trattamento fungicida. Trattare nel momento giusto per il controllo della malattia

Erbicidi ASCENZA consigliati:

Mohichan 500 SC

Fluent 500 SC

Taisen 800 EC

Diserbo Post-emergenza

E' la pratica maggiormente adottata in Italia, poichè gli erbidici impiegati possono essere utilizzati in un'ampia finestra temporale, che va dall'inizio dell'accestimento fino alla botticella.

Per eseguire un trattamento di post-emergenza correttamente ocorre:

1. Trattare le infestanti ai primi stadi di sviluppo

2. Utilizzare irroratrici correttamente funzionanti e ben tarata

3. Verificare la flora infestante presente e intervenire con i prodotti e le dosi più indicata

4. Eseguire ampie rotaizoni

5. Alternare prodotti a diverso meccanismo d'azione, osservando sempre il Gruppo HRAC, Herbicide Resistance Action Committee, di appartenenza

6. Eseguire semine ritardate o false semine

7. Tenere pulite le are incolte

8. Seguire le informazioni riportate nell'etichetta ministeriale

Erbicidi ASCENZA consigliati:

- Joystick

- Grims 10

- Grims Duo

- Orbiter

La gestione integrata delle infestanti nei cereali

ADOTTARE UNA GESTIONE INTEGRATA DELLE INFESTANTI E’ LA MIGLIOR RISORSA PER CONTROLLARE LE INFESTANTI E PER PREVENIRE LE RESISTENZE

Una corretta gestione delle infestanti presuppone sempre l’adozione delle buone pratiche agricole:

  • Scelta della rotazione delle colture e delle lavorazioni da adottare
  • Concimazioni azotate razionali
  • Semina: impiego di semente certificato, scelta della corretta densità, distanza e momento di semina
  • Uso sostenibile dell’erbicida (utilizzo diverso meccanismo azione; rispetto dosi, della modalità ed il momento di applicazione; impiego di attrezzature efficienti e ben tarate
  • Monitoraggio della flora infestante
  • le percezioni dell'agronomo e dell'agricoltore.

CONOSCERE LE INFESTANTI PRESENTI NEL PROPRIO TERRENO AIUTA A SCEGLIERE LE STRATEGIE DI DIFESA PIU’ ADEGUATE

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Le nostre soluzioni per il diserbo dei cereali

Scarica il "Volantino Linea Cereali"2M2.23M

Parassiti e malattie nei cereali

Oidio del frumento

Erysiphe graminis, noto anche come “mal bianco” è un fungo ubiquitario in grado di provocare anche ingenti danni nelle aree dove si riscontra la coltivazione dei cereali.

I sintomi si manifestano su tutti gli organi della pianta, dalle foglie, steli e spighe. In genere, compaiono macchie decolorate, puntiformi, via via più estese, ricoperte da una soffice muffa bianco-grigiastra. Durante il corso della stagione, all’interno del feltro miceliale si sviluppano i “cleistoteci” di colore scuro.

I tessuti degli organi colpiti dall’infezione tendono inizialmente ad ingiallire e disseccare, con conseguente arricciamento delle foglie, ripiegamento del culmo ed un ritardo nello sviluppo della pianta. Gli attacchi più gravi si registrano in primavera durante le fasi di levata e spigatura. In caso di gravi epidemie, si possono avere perdite di raccolto significative.

Come gestire la problematica dell'oidio?

  • corretta selezione varietale
  • adottare le buone pratiche colturali (evitare semine fitte, concimazioni azotate equilibrate, usare varietà resistenti o tolleranti, ecc)
  • Rimuovere le piante infestanti, che fungono da fonti di inoculo per lo svernamento, e lo smaltimento delle stoppie e dei residui colturali infetti
  • adottare la giusta strategia di difesa basata all'adozione di fungicidi fungicidi, associata un’attività di monitoraggio che permette di intervenire in modo corretto e tempestivo.

Agrofarmaci consigliati:

Azox® 25SC
Gat Tessla 25WG

Sostanze di base consigliate:

Prevatect®

Ruggine gialla del frumento

Puccinica striiformis, è l’agente responsabile di questa malattia, che a differenza di altre ruggini compie il suo ciclo vitale su un unico ospite (specie autoica). Oltre a frumento, è in grado di attaccare altre graminacee coltivate (orzo, avena, segale e triticale), che specie spontanee (Agropyrum, Bromus, Hordum).

La malattia si manifesta sulle foglie, più raramente su guaine fogliari, culmo, glume e cariossidi. Sulle foglie determina la comparsa di pustole rugginose di colore giallo di forma tendenzialmente allungata, disposte in strisce allungate tra le nervature, per cui è conosciuta anche come “ruggine striata”. Più tardi, sul culmo e sulle guaine possono comparire pustole teleutosoriche sotto forma di striature sottoepidermiche di colore nerastro.

Autunni ed inverni miti, accompagnati da un andamento primaverile con temperature di 10-15 °C ed umidità relativa superiore al 90% sono favorevoli allo sviluppo delle infezioni, che possono determinare perdite produttive anche notevoli. La pericolosità della ruggine gialla è insita nella sua capacità di diffusione, tanto che piccoli focolai della malattia possono assumere anche carattere epidemico di notevole gravità, potendo le uredospore essere trasportate dal vento anche su lunghe distanze.

I grani duri risultano più sensibili all’attacco della ruggine gialla.

Come gestire il problema della ruggine? La combinazione vincente!

  • Selezione varietale
  • adozione di sistemi di supporto alle decisioni
  • buona strategia di difesa basata sull’impego di agrofarmaci. È sempre raccomandato fare riferimento alle sostanze attive autorizzate sui disciplinari di difesa integrata della propria regione di riferimento.

Agrofarmaci consigliati:

Broker®

Gat Tessla 25WG

Azox® 25 SC

Sostanze di base consigliate:

Prevatect®

Ruggine bruna del frumento

La ruggine bruna o “ruggine punteggiata”, generalmente la più diffusa tra le tre ruggini e la meno pericolosa, potendo provocare danni rilevanti nelle varietà sensibili. Il fungo responsabile Puccina recondita f.sp. tritici, è una specie eteroica, compiendo il suo ciclo su ospiti intermedi, come diverse ranuncolacee spontanee, sulle quali differenzia fruttificazioni agamiche picnidiche ed ecidiche. Nell’areale italiano, il ciclo si sofferma solo sul frumento.

La diffusione avviene tramite spore trasportate dall'aria. I primi sintomi a comparire nel periodo primaverile sono delle pustole (uredosori) sparse di colore marrone-arancio sulle foglie e occasionalmente sugli steli, sulle guaine fogliari e sulle spighe. Le pustole spesso sviluppano un alone giallo sull'orzo. Piccole pustole nere si sviluppano anche sulla parte inferiore della foglia, a fine primavera, e danno origine alle spore infettive. (uredospore). L’inverno viene superato come micelio nelle foglie infette e con uredospore, capaci di germinare con temperature comprese da un paio di gradi sopra lo zero a 30°C. La ruggine dello stelo è in grado di provocare ingenti perdite produttive nel breve periodo in presenza di condizioni ambientali favorevoli allo sviluppo, della suscettibilità varietale e alla precocità degli attacchi.

Come gestire la problematica della ruggine?

  • adottando pratiche agronomiche virtuose (evitare semine fitte, concimazioni azotate equilibrate, impiego di cultivar resistenti).
  • Scelta della corretta strategia di difesa basata su fungicidi autorizzati e specifici
  • Fare sempre riferimento ai consigli del tecnico di zona

Agrofarmaci consigliati:

Broker®

Gat Tessla 25WG

Azox® 25 SC

Sostanze di base consigliate:

Prevatect®

Septoria del frumento

La septoriosi, o meglio il “complesso della septoriosi”, insieme alla Fusariosi della spiga, è una patologia molto temuta dai cerealicoltori, causata da due agenti fungini Mycosphaerella raminicola (anamorfo Septoria tritici) e Phaeosphaeria nodorum (anamorfo di Stagonospora nodorum, sinonimo di Septoria nodorum). I funghi svernano nel terreno sui residui colturali e possono diffondersi tramite vento, pioggia e attrezzi di lavoro, e trovano condizioni favorevoli al loro sviluppo in presenza di terreni freschi e umidi.

La malattia si manifesta con delle lesioni allungate a carico dell’apparato fogliare del cereale che con il tempo necrotizzano, portando al disseccamento della vegetazione. E’ possibile riscontrare le infezioni anche sulle spighe, in particolare quelle di grano, in questo caso si parla di septoriosi delle glume. Sulle glume si sviluppano macchie marrone scuro simili a bruciature, che in seguito diventano viola/marroni.

Consiglio

Considerato che la malattia colpisce la vegetazione, compromettendo così l’attività fotosintetica della pianta e di conseguenza la sintesi delle sostanze necessarie Per non pregiudicare la produzione e va attuata integrando pratiche agronomiche e difesa chimica con fungicidi applicati preventivamente durante la levata.

Agrofarmaci consigliati:

Azox® 25 SC

Gat Tessla 25WG

Sostanze di base consigliate:

Prevatect®

La fusariosi della spiga

La malattia è causata da un complesso di funghi appartenenti al genere Fusarium, che da tempo è diventata la malattia chiave sia del frumento tenero che sul frumento duro. Molte specie di Fusarium colpiscono i cereali (frumento, orzo, avena, segale e triticale) e le graminacee.

I funghi del genere Fusarium causano avvizzimento vascolare, marciume radicale, marciume delle radici e dello stelo, lesioni fogliari, marcescenza della frutta, fusariosi nei cereali come il frumento (fusariosi della spiga) e decomposizione post-raccolta.

Consigli per controllare la problematica della Fusariosi

  • adottare una corretta rotazione colturale (il ristoppio o la precessione con altri cereali come sorgo o mais da granella sono pratiche che favoriscono la malattia);
  • praticare l’interramento dei residui vegetali infetti della coltura precedente (la minima lavorazione e la semina su sodo favoriscono il rischio di fusariosi) specialmente se la coltura precedente è mais e sorgo;
  • evitare le semine troppo fitte;
  • evitare eccessi di concimazioni azotate;
  • un’oculata scelta varietale (alcune varietà risultano particolarmente sensibili alla malattia). I Disciplinari di Produzione integrata redigono annualmente la lista di varietà maggiormente tolleranti la malattia.

Il controllo chimico della fusariosi presuppone l’adozione di un fungicida specifico, quando le colture risultano a maggior rischio di infezione; soprattutto durante primavere particolarmente piovose che intercorrono nel periodo di spigatura. Per la scelta della sostanza attiva da impiegare ed il momento più opportuno del trattamento si raccomanda di osservare quanto riportato nei bollettini di Produzione integrata, o consultando i DSS (sistemi di supporto decisionale) dedicati ai cereali.

Agrofarmaci consigliati:

Broker®

Gat Tessla 25WG

Sostanze di base consigliate:

Prevatect®

Afidi dei cereali

I cereali sono soggetti agli attacchi di diverse specie di afidi, insetti fitofagi in grado di arrecare danni alla coltura, attraverso la sottrazione di linfa e produzione di melata su cui, in seguito, spesso si sviluppa la fumaggine. A questi danni diretti, possono associarsi anche quelli indiretti attraverso la trasmissione pericolose virosi, come il virus del nano giallo dell'orzo (BYDV). Elevate infestazioni di afidi possono essere sinonimo di scarsa resa e qualità della granella raccolta. Infestazioni di afidi su frumento possono comparire sia nel periodo autunno-vernino, che nel periodo primaverile durante la spigatura-allegagione.

Le specie di afidi che si possono trovare sul frumento sono numerose, differenti per biologia e comportamento, e non tutte ugualmente pericolose. Le principali sono: Rhopalosiphum padi, Metopolosiphum dirhodum e Sitobion avenae.

La difesa degli afidi in cerealicoltura è indispensabile adottare delle adeguate misure di difesa ed impostare una idonea attività di monitoraggio al fine di valutare la necessità dell’intervento in funzione della percentuale di culmi infestati e la presenza di predatori naturali (Ditteri sirfidi, Coccinella septempunctataPropylaea quatuordecimpunctata, Crisope, Imenotteri).

I trattamenti aficidi, eseguiti in pre o post-fioritura, sono giustificati solo al superamento delle soglie di intervento. Per la scelta dei prodotti occorre privilegiare quelli che manifestano selettività nei confronti dell’entomofauna utile che possono garantire un abbattimento naturale delle popolazioni di afidi.

Agrofarmaci consigliati:

Atlas®

Oidio del frumento

Erysiphe graminis, noto anche come “mal bianco” è un fungo ubiquitario in grado di provocare anche ingenti danni nelle aree dove si riscontra la coltivazione dei cereali.

I sintomi si manifestano su tutti gli organi della pianta, dalle foglie, steli e spighe. In genere, compaiono macchie decolorate, puntiformi, via via più estese, ricoperte da una soffice muffa bianco-grigiastra. Durante il corso della stagione, all’interno del feltro miceliale si sviluppano i “cleistoteci” di colore scuro.

I tessuti degli organi colpiti dall’infezione tendono inizialmente ad ingiallire e disseccare, con conseguente arricciamento delle foglie, ripiegamento del culmo ed un ritardo nello sviluppo della pianta. Gli attacchi più gravi si registrano in primavera durante le fasi di levata e spigatura. In caso di gravi epidemie, si possono avere perdite di raccolto significative.

Come gestire la problematica dell'oidio?

  • corretta selezione varietale
  • adottare le buone pratiche colturali (evitare semine fitte, concimazioni azotate equilibrate, usare varietà resistenti o tolleranti, ecc)
  • Rimuovere le piante infestanti, che fungono da fonti di inoculo per lo svernamento, e lo smaltimento delle stoppie e dei residui colturali infetti
  • adottare la giusta strategia di difesa basata all'adozione di fungicidi fungicidi, associata un’attività di monitoraggio che permette di intervenire in modo corretto e tempestivo.

Agrofarmaci consigliati:

Azox® 25SC
Gat Tessla 25WG

Sostanze di base consigliate:

Prevatect®

Ruggine gialla del frumento

Puccinica striiformis, è l’agente responsabile di questa malattia, che a differenza di altre ruggini compie il suo ciclo vitale su un unico ospite (specie autoica). Oltre a frumento, è in grado di attaccare altre graminacee coltivate (orzo, avena, segale e triticale), che specie spontanee (Agropyrum, Bromus, Hordum).

La malattia si manifesta sulle foglie, più raramente su guaine fogliari, culmo, glume e cariossidi. Sulle foglie determina la comparsa di pustole rugginose di colore giallo di forma tendenzialmente allungata, disposte in strisce allungate tra le nervature, per cui è conosciuta anche come “ruggine striata”. Più tardi, sul culmo e sulle guaine possono comparire pustole teleutosoriche sotto forma di striature sottoepidermiche di colore nerastro.

Autunni ed inverni miti, accompagnati da un andamento primaverile con temperature di 10-15 °C ed umidità relativa superiore al 90% sono favorevoli allo sviluppo delle infezioni, che possono determinare perdite produttive anche notevoli. La pericolosità della ruggine gialla è insita nella sua capacità di diffusione, tanto che piccoli focolai della malattia possono assumere anche carattere epidemico di notevole gravità, potendo le uredospore essere trasportate dal vento anche su lunghe distanze.

I grani duri risultano più sensibili all’attacco della ruggine gialla.

Come gestire il problema della ruggine? La combinazione vincente!

  • Selezione varietale
  • adozione di sistemi di supporto alle decisioni
  • buona strategia di difesa basata sull’impego di agrofarmaci. È sempre raccomandato fare riferimento alle sostanze attive autorizzate sui disciplinari di difesa integrata della propria regione di riferimento.

Agrofarmaci consigliati:

Broker®

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Sostanze di base consigliate:

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Ruggine bruna del frumento

La ruggine bruna o “ruggine punteggiata”, generalmente la più diffusa tra le tre ruggini e la meno pericolosa, potendo provocare danni rilevanti nelle varietà sensibili. Il fungo responsabile Puccina recondita f.sp. tritici, è una specie eteroica, compiendo il suo ciclo su ospiti intermedi, come diverse ranuncolacee spontanee, sulle quali differenzia fruttificazioni agamiche picnidiche ed ecidiche. Nell’areale italiano, il ciclo si sofferma solo sul frumento.

La diffusione avviene tramite spore trasportate dall'aria. I primi sintomi a comparire nel periodo primaverile sono delle pustole (uredosori) sparse di colore marrone-arancio sulle foglie e occasionalmente sugli steli, sulle guaine fogliari e sulle spighe. Le pustole spesso sviluppano un alone giallo sull'orzo. Piccole pustole nere si sviluppano anche sulla parte inferiore della foglia, a fine primavera, e danno origine alle spore infettive. (uredospore). L’inverno viene superato come micelio nelle foglie infette e con uredospore, capaci di germinare con temperature comprese da un paio di gradi sopra lo zero a 30°C. La ruggine dello stelo è in grado di provocare ingenti perdite produttive nel breve periodo in presenza di condizioni ambientali favorevoli allo sviluppo, della suscettibilità varietale e alla precocità degli attacchi.

Come gestire la problematica della ruggine?

  • adottando pratiche agronomiche virtuose (evitare semine fitte, concimazioni azotate equilibrate, impiego di cultivar resistenti).
  • Scelta della corretta strategia di difesa basata su fungicidi autorizzati e specifici
  • Fare sempre riferimento ai consigli del tecnico di zona

Agrofarmaci consigliati:

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Septoria del frumento

La septoriosi, o meglio il “complesso della septoriosi”, insieme alla Fusariosi della spiga, è una patologia molto temuta dai cerealicoltori, causata da due agenti fungini Mycosphaerella raminicola (anamorfo Septoria tritici) e Phaeosphaeria nodorum (anamorfo di Stagonospora nodorum, sinonimo di Septoria nodorum). I funghi svernano nel terreno sui residui colturali e possono diffondersi tramite vento, pioggia e attrezzi di lavoro, e trovano condizioni favorevoli al loro sviluppo in presenza di terreni freschi e umidi.

La malattia si manifesta con delle lesioni allungate a carico dell’apparato fogliare del cereale che con il tempo necrotizzano, portando al disseccamento della vegetazione. E’ possibile riscontrare le infezioni anche sulle spighe, in particolare quelle di grano, in questo caso si parla di septoriosi delle glume. Sulle glume si sviluppano macchie marrone scuro simili a bruciature, che in seguito diventano viola/marroni.

Consiglio

Considerato che la malattia colpisce la vegetazione, compromettendo così l’attività fotosintetica della pianta e di conseguenza la sintesi delle sostanze necessarie Per non pregiudicare la produzione e va attuata integrando pratiche agronomiche e difesa chimica con fungicidi applicati preventivamente durante la levata.

Agrofarmaci consigliati:

Azox® 25 SC

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Sostanze di base consigliate:

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La fusariosi della spiga

La malattia è causata da un complesso di funghi appartenenti al genere Fusarium, che da tempo è diventata la malattia chiave sia del frumento tenero che sul frumento duro. Molte specie di Fusarium colpiscono i cereali (frumento, orzo, avena, segale e triticale) e le graminacee.

I funghi del genere Fusarium causano avvizzimento vascolare, marciume radicale, marciume delle radici e dello stelo, lesioni fogliari, marcescenza della frutta, fusariosi nei cereali come il frumento (fusariosi della spiga) e decomposizione post-raccolta.

Consigli per controllare la problematica della Fusariosi

  • adottare una corretta rotazione colturale (il ristoppio o la precessione con altri cereali come sorgo o mais da granella sono pratiche che favoriscono la malattia);
  • praticare l’interramento dei residui vegetali infetti della coltura precedente (la minima lavorazione e la semina su sodo favoriscono il rischio di fusariosi) specialmente se la coltura precedente è mais e sorgo;
  • evitare le semine troppo fitte;
  • evitare eccessi di concimazioni azotate;
  • un’oculata scelta varietale (alcune varietà risultano particolarmente sensibili alla malattia). I Disciplinari di Produzione integrata redigono annualmente la lista di varietà maggiormente tolleranti la malattia.

Il controllo chimico della fusariosi presuppone l’adozione di un fungicida specifico, quando le colture risultano a maggior rischio di infezione; soprattutto durante primavere particolarmente piovose che intercorrono nel periodo di spigatura. Per la scelta della sostanza attiva da impiegare ed il momento più opportuno del trattamento si raccomanda di osservare quanto riportato nei bollettini di Produzione integrata, o consultando i DSS (sistemi di supporto decisionale) dedicati ai cereali.

Agrofarmaci consigliati:

Broker®

Gat Tessla 25WG

Sostanze di base consigliate:

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Afidi dei cereali

I cereali sono soggetti agli attacchi di diverse specie di afidi, insetti fitofagi in grado di arrecare danni alla coltura, attraverso la sottrazione di linfa e produzione di melata su cui, in seguito, spesso si sviluppa la fumaggine. A questi danni diretti, possono associarsi anche quelli indiretti attraverso la trasmissione pericolose virosi, come il virus del nano giallo dell'orzo (BYDV). Elevate infestazioni di afidi possono essere sinonimo di scarsa resa e qualità della granella raccolta. Infestazioni di afidi su frumento possono comparire sia nel periodo autunno-vernino, che nel periodo primaverile durante la spigatura-allegagione.

Le specie di afidi che si possono trovare sul frumento sono numerose, differenti per biologia e comportamento, e non tutte ugualmente pericolose. Le principali sono: Rhopalosiphum padi, Metopolosiphum dirhodum e Sitobion avenae.

La difesa degli afidi in cerealicoltura è indispensabile adottare delle adeguate misure di difesa ed impostare una idonea attività di monitoraggio al fine di valutare la necessità dell’intervento in funzione della percentuale di culmi infestati e la presenza di predatori naturali (Ditteri sirfidi, Coccinella septempunctataPropylaea quatuordecimpunctata, Crisope, Imenotteri).

I trattamenti aficidi, eseguiti in pre o post-fioritura, sono giustificati solo al superamento delle soglie di intervento. Per la scelta dei prodotti occorre privilegiare quelli che manifestano selettività nei confronti dell’entomofauna utile che possono garantire un abbattimento naturale delle popolazioni di afidi.

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